Barbabuc?!
Ovvero agretti, barba dei frati e altri nomignoli regionali.
Li ho visti per la prima volta in mano a Mirella e mi hanno subito incuriosita, così sabato mattina al mercato li ho comprati. Purtroppo mi sono lasciata prendere un pò dalla curiosità e ho chiuso un’occhio rispetto al costo (5.50 euro al Kg!). Probabilmente aspettando ancora qualche settimana il prezzo si abbasserà, la stagione per consumarli va da fine marzo a fine giugno!
Ho comprato il mio bel mazzetto verde inteso, ne ho pulito uno ad uno i fili, cotti al vapore e utilizzati per condire la pasta integrale con l’aggiunta di qualche avanzo del frigo!
Buona, fresca e colorata, la ricetta giusta per salutare l’inizio della primavera!
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Ingredienti per 2 persone
- 160 gr di fusilli integrali e biologici
- 100 gr di barbabuc
- mezza cipolla
- 2 fette di prosciutto crudo
- pomodori secchi
- una spolverata di pecorino
- olio
- sale
- peperoncino
Procedimento
Si mettono a bagno i barbabuc nel bicarbonato per togliere la terra rimasta attaccata alle radici, dopo alcuni minuti si scolano e si sciacquano. Si procede quindi ad eliminare la radice rossastra al fondo di ogni filo e si passano ancora una volta sotto l’acqua per togliere tutte le impurità.
Si cuociono al vapore per circa 6-7 minuti.
Mentre cuoce la pasta in acqua bollente salata, si fa un soffritto di cipolla e prosciutto crudo, quando è pronto si buttano dentro i barbabuc per farli insaporire.
Cotta la pasta si salta con il sugo e un pò d’acqua di cottura. Si servono con i pomodori secchi e prosciutto crudo croccante tagliati a listarelle. Si completa il piatto aggiungendo una spolverata di pecorino, olio a crudo ed un pizzico di peperoncino!
Imparando si sbaglia
Lavare molto bene i barbabuc altrimenti sapranno di terra.
Il sapore dei barbabuc è amarognolo e a me ha ricordato un pò quello degli spinaci.
I barbabuc si presta ad infinite ricette: cotto al vapore e condito con olio, sale e limone, ingrediente per torte salate, ripieno per la pasta fresca, etc
Questa pasta può essere mangiata calda oppure fredda, (in questo caso scolare la pasta ancora al dente!) vedi Sos baracchino.
sara says
che buoni!!!! mi ispirano un sacco, voglio assolutamente provare!
Anna Buganè says
buonerrimi!
giancarlo says
Gli agretti, barbabuc, barba del frate, li ho preparati per molto tempo,
semplicemente sbollentati e serviti in insalatina con citronette delicata, oppure una vinegrette con una lieve aggiunta di senape, oppure gratinati con besciamella e parmigiano.
buon appetito….
Anna Buganè says
gratinati…gnam gnam!mercurio sei un genio!
Lele says
Io invece, qualche giorno fa, li ho saltati in padella con un filo d’olio, uno spicchio d’aglio e un cucchiaino dell’ormai indispensabile dado vegetale: semplici e gustosi come contorno al pollo alla piastra.
Corrado Morando says
Ciao Lele! ma ti sei fatto il dado vegetale?! tanta stima…. ciauuu
Anna Buganè says
Effettivamente il dado vegetale casalingo crea dipendenza!
Piercarlo Allasia says
Perdonate l’intervento, ma c’è un piccolo malinteso botanico: gli agretti NON sono i barbabuc, o scorzobianca, o barba di becco, o…. Il Barbabuc (Tragopogon Porrifolius primavr) è un’erba spontanea primaverile, di cui esistono rare coltivazioni in Piemonte; del resto il suo stesso nome è una contrazione di barba ‘d buc (appunto, barba di caprone). Gli agretti (roscano, lischi, barba di frate), sono i getti giovani della Salsola Soda, della famiglia delle Chenopodiacee, raramente spontanea in zone litoranee salmastre e amppiamente coltivata. Sono, insomma, piante completamente diverse, in terra e nel piatto. Scxusate, ma mi sembrava una doverosa precisazione
Anna Buganè says
grazie per la precisazione!
al mercato li hanno sempre chiamati barbabuc, e io mi sono fidata :-)
C’è sempre da imparare!
grzie mille!
Piercarlo Allasia says
Non mistupisce molto che i giovani mercatari si sbaglino. Il barbabuc era parte della cultura perduta di mamme e nonne che in primavera inondavano la casa di erbette (e terriccio ad espansione, lumachine sfuggenti, lombrichi esploratori…). Tant’è che la parte più nobile (e barbosissima da pulire) del barbabuc è proprio la radice. Il mio verdurivendolo preferito, al mercato di…(chi fosse interessato a saperlo può richiedermi il codice IBAN, onde effettuare congruo versamento), mi vende gli agretti GIA’ PULITI!, il barbabuc, i cujet, i luvertin, le primule, e tante altre cose, risparmiandomi così di andare io stesso a raccoglierli. Ottima l’idea della pasta con gli agretti, ma io, per soddisfare i clienti fitofagi, ometto il prezzemolo
Piercarlo
Anna Buganè says
:-)