E’ andata così, mi ha contatto Enrica mesi e mesi fa per chiedermi di raccontare le mie avventure dell’orto sul balcone, poi ci siamo incontrate ad una cena, poi grazie ai social, che sono meglio di una portineria, abbiamo cominciato a “seguirci” a vicenda.
Così ho scoperto che dietro quella bella faccia ci sono un mondo di idee, bei vestiti (non c’entra molto ma volevo dirlo), viaggi in Danimarca, timbri e mille e mille cose social.
Enrica è una di loro, di quelli che fanno quei lavori tipo social media qualcosa che quando me lo dicono faccio finta di capire, ma poi non capisco.
Enrica si racconta tra commercialista e social media, e tra un colore e l’altro sta disegnando la sua straordinaria precarietà, che non le dispiace neanche un pò.
Enrica, chi sei e come ti guadagni la pagnotta?
Sono una ventinovenne irrequieta, ho un gatto, un fidanzato, dei blog e una valigetta in cui tengo molti colori. Per lavoro sono una social media manager freelance.
Social media manager?
Vuol dire: ho una partita iva, un commercialista e alcuni adorabili clienti a cui insegno come stare su Facebook, Twitter & co. in modo sensato, amichevole, utile, e anche facile.
Quando stai sull’internet cosa leggi? Cosa per lavoro, cosa per diletto?
Le mie letture preferite sono i blog che ti raccontano i social media per quello che sono: posti dove le persone si mettono in contatto (la tecnologia non conta, al centro ci sono e persone e i loro comportamenti). Non posso dividerle tra lavoro e diletto, perché mio caso coincidono – il che vuol dire che sto sempre a lavorare (ma quando è troppo tiro fuori la valigetta con i colori).
Tre nomi su tutti: Seth Godin (sethgodin.typepad.com), Euan Semple (euansemple.com/theobvious), Naomi Dunford (ittybiz.com). Seguiteli!
Noi non ci crediamo, ma ci vuoi regalare consigli in pillole sull’uso dei social? Qualcosa tipo non mettersi le dita nel naso mentre aggiorno il mio stato su Facebook.
L’unica cosa che mi sento di consigliare è: non fare mai niente che non vorresti far sapere a tutto il mondo in diretta. È vero che i post che scrivi quando sei ubriaco si possono cancellare, ma qualcuno nel frattempo li ha letti, magari li ha salvati, e da qualche parte esisteranno sempre. Meglio di un diamante.
In cosa ti senti straordinariamente precaria?
Mi sento precaria da un punto di vista geografico. Oggi sono qui, domani non lo so. Ma non è un sentimento angosciante, anzi: mi sento “cittadina del mondo”, casa è ovunque io abbia qualcosa da imparare, ovunque io possa crescere e migliorare.
Push up è la tua nuova proposta, cos’è, per chi è, perché?
È il corso di social media marketing per blog che vogliono mettersi in mostra. Serve a chi ha un blog e usa i social, ma sente la mancanza di un metodo, una strategia. Push Up ti aiuta a raggiungere nuovi lettori (ma solo quelli giusti per te) e, una volta che sono arrivati, a tenerteli stretti. Sono molto fiera di questa mia piccola creatura, ci ho lavorato tanto e ora mi piacerebbe vederla crescere.
Le tue coordinate sono (dove ti troviamo):
Una su tutte: Twitter, dove mi chiamo @jembenton (come Jem e le Holograms) e rispondo più in fretta che al telefono.
Valentina says
scorrevole, interessante e simpatica, come tutte le interviste dovrebbero essere :)
Anna Buganè says
grazie, merito di enrica che in sintesi riesce ad essere chiara, efficace e ironica :-)
Elena Bruno says
Molto interessante, così ho capito meglio anche io :-)
Anna Buganè says
devo dire che è un mondo complicato che non conosco, ma enrica rende tutto molto chiaro :-)
Fabrizio says
Quando la capisco, Enrica. Anch’io faccio il social media manager, uno di quei lavori impossibili da spiegare ai genitori. Mia mamma si fida: “Ah, ok, Feisbuc. Va bè, sei contento? Vuoi ancora un po’ di spezzatini?”.
Anna Buganè says
che ridere fabrizio: Vuoi ancora spezzatini?
la tenerezza di chi non comprende ma ti appoggia comunque, è questo l’importante no?
cmq fate anche dei lavori con dei nomi difficili, io faccio fatica a starvi dietro!
Antonella says
“Ah, ok, Feisbuc. Va bè, sei contento? Vuoi ancora un po’ di spezzatini?”
Oddio che ridere e che tenerezza!!! Ihihihi
Antonella says
Bella questa intervista!