Il 12 ottobre è cominciata l’83 Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, una fiera conosciuta in tutto il mondo che accoglie turisti da ogni parte del mondo.
Io vivo ad Alba, facendo un conto veloce sono arrivata a vivermi la mia 28 Fiera del Tartufo diventata ormai parte integrante della mia vita e come tale protagonista di una ritualità consolidata nel tempo.
Mi rendo conto che per il resto del mondo fino al 17 di novembre Alba si trasformerà nella patria del Tartufo bianco, la casa di grandi vini, l’ospite di momenti culturali ed eno-gastronomici importantissimi, ma si sa, ognuno vive “l’esperienza” in modo differente.
Intanto, durante tutti i week end della Fiera c’è un meteo dedicato: il primo week end esco senza giacca, al massimo una cosetta leggera, ad ogni fine settimana corrisponde l’aggiunta di uno strato in più, gli appuntamenti della Fiera mi accompagnano più o meno dolcemente verso l’inverno.
La Fiera del Tartufo è il momento in cui finalmente posso comprarmi le calze, vado sempre nello stesso banco, compro le calze una sola volta l’anno, aspetto una domenica mattina, mi alzo presto e vado a farmi un bel giretto tra le centinaia di bancarelle che animano le vie della città. Immancabilmente finisco dal mio spacciatore di calze di fiducia che per altro è presente ogni sabato mattina al mercato cittadino, ma dal quale mi rifornisco solo in occasione della fiera.
Dopo le calze è il momento della sciarpa, una sola sciarpa all’anno, non di lana, di cotone pesante, acquistata sempre nello stesso banco (vedi sopra).
Il bombolone: qui mi gioco la reputazione. Se mi stavate immaginando a scofanarmi tajarin, plin brasati, beh stavate sbagliando. Io aspetto la fiera per mangiarmi il bombolone di Piazza Savona. Non mangio dolci, è uno strappo alla regola, in altre fiere non lo mangio, lo mangio solo ad Alba, durante la fiera. Stop.
Dopo il bombolone mi rimane sempre uno spazietto nello stomaco che cerco di riempire con lo zucchero filato o del croccante alle nocciole, in una botta ho assunto tutto lo zucchero che il mio corpo può assimilare. Forse è per questo che poi non mangio dolci durante l’anno :-)
Il mio week end preferito è quello del Baccanale e della rievocazione storica (quest’anno il 19-20 ottobre), tutto il carattere medievale di Alba rivive per una due giorni di figuranti, allestimenti, ogni borgo della città sfodera piatti della tradizione (finalmente dello street food ad Alba). In questo week end mangio molto e poi torno a casa e mi bevo una tisana.
Mi piace Alba in questo periodo perchè è viva, e se anche rimango incastrata nel traffico maledicendo tutto, sono contenta di passeggiare e incontrare degli sbandieratori, uno, due , dieci asini, il vicino di casa che per l’occasione indossa una calzamaglia e una maglia di cotta, passeggiare sul fieno, assaggiare mille prodotti dalle bancarelle, andare alle giostre (si ancora).
Crescendo sono diventata una buona forchetta e oltre il fritto e gli zuccheri ho scoperto che il mio palato apprezza anche un piatto cucinato da uno chef, un abbinamento azzeccato con un buon vino, per fortuna non mi hanno lasciata sola e c’è un posto dedicato al gusto: il Palazzo del Gusto, che accoglie tutti gli appassionati proponendo Foodies Moments di chef stellati ma anche piatti della tradizione, racconti del vino ed uno spazio dedicato ai bambini.
Le coordinate sono:
#albatruffle per tutti i social
e un contest legato alla fiera con in palio una bella trifula :-)
Se passate da queste parti fate un fischio!
RaffaellaTodaro says
Ciao Anna! Sabato c’ero anch’io! Oh che meraviglia è stato vivere il centro di Alba!
Il tartufo bianco, naturalmente, non ho nemmeno osato annusarlo! ;)
Anna Buganè says
la prossima ci vediamo neh!
RaffaellaT says
Oh yess! per una buona merenda all’osteria dei sognatori. Ma che bel posto mi hai fatto scoprire!
Grazie ancora <3
Elena Bruno says
Domenica in piazza Duomo avremmo voluto provare tutti i giochi dei borghi … Ma poi si è messo a piovere, che peccato!