#veganna la rubrica del mercoledì su cucina precaria.
Il tofu, questo sconosciuto.
“Ma te il tofu lo mangi? Ma come fai? Ma fa schifo!”. Questa è una delle frasi che nella mia vita veg mi sono sentita dire più volte. “Ma certo, mio caro amico onnivoro, il tofu va cucinato!”. Se lo estrai dalla scatolina e provi a mangiarlo così, il tofu, oggettivamente è una roba gommosa e sciapetta che davvero poco invoglia l’appetito.
Io ci ho messo un po’ ad approcciarmi al tofu, ve lo devo confessare. Troppe discussioni sulla soia, che fa ingrassare, che è tutta OGM e via discorrendo. Bando alle ciance, comprate alla bottega bio di fiducia, controllate la provenienza e gli ingredienti, scegliete il tofu più naturale che trovate e mettetevi ai fornelli, non ve ne pentirete. Non guardate troppo il prezzo, mi rendo conto che il tofu sia un ingrediente piuttosto costoso, ma io credo nella compensazione. Molti pensano che essere veg, vuoi perché è un po’ di moda, diciamolo, vuoi perché i locali con menu ad hoc per noi “erbivori” spuntano come funghi , sia roba da ricchi, un business per intortare noi pseudo-salutisti. Sfatiamo questo falso mito: se è vero che alcuni prodotti specificamente utilizzati in questo tipo di alimentazione sono cari, è anche vero che eliminando dalla propria spesa carne, pesce e latticini si risparmia moltissimo!
Oggi vi propongo una ricetta dai molteplici vantaggi: è facilissima, è doppia e piace sicuramente anche a chi sperimenta il tofu per la prima volta!
Ingredienti
- 1 panetto di tofu al naturale
- 30 grammi di mandorle pelate e anacardi (non salati) nella proporzione che preferite
- Un pizzico di curcuma
- Un goccio di olio extra vergine di oliva (facoltativo)
- Un pizzico di sale (facoltativo)
- Salsa di soia q.b.
- Semi misti, erbe aromatiche, granella di frutta secca
Procedimento
In una padellina antiaderente, in cui avrete messo mezzo cucchiaino d’olio extravergine di oliva (non sempre necessario), sbriciolate con le mani o con la forchetta il tofu. Aggiungete un pizzico di curcuma e un pizzico di sale se lo desiderate e fate cuocere per 5 minuti circa. Otterrete qualcosa di simile ad un “uovo”strapazzato.
Tritate al mixer le mandorle e gli anacardi fino a ridurli in polvere.
Sempre nel mixer o con un frullatore ad immersione, mescolate il tofu strapazzato e la “farina” di frutta secca, amalgamandole con un cucchiaino o due di salsa di soya. Otterrete un composto morbido, adatto a formare delle piccole sfere. Potete aiutarvi a comporle bagnandovi leggermente le mani con acqua.
Ripassate le polpettine in ciò che preferite: un trito di erbe aromatiche, semi tostati, granella di frutta secca. Io di solito utilizzo sesamo bianco e sesamo nero e impiatto le sfere alternando i colori. Effetto scenico assicurato!
Imparando si sbaglia
Assaggiate sempre il vostro impasto, la salsa di soya e il sale non vanno molto d’accordo e rischiate di esagerare con la sapidità. La frutta secca è molto calorica, quindi di queste palline se ne dovrebbero mangiare giusto un paio a testa, soprattutto se si utilizzano come appetizer o “spezza fame” salato.
Lo sgamo della Anna:
Il tofu strapazzato (ottenuto con il primo passaggio descritto) è buonissimo accompagnato da verdure stufate o in insalata ed è un’idea divertente per una “cena dell’ultimo minuto”. Per una cena equilibrata potete aggiungere al menù un cereale integrale o una fetta di pane. Io lo utilizzo anche come sostituto vero e proprio dell’uovo strapazzato nei piatti asiatici.
zia franca says
….Mi sembra una cosa buona!!! la provo! BACI