Come quando affetti la cipolla, la metti a soffriggere ed è subito alta cucina.
Invecchio, è un dato di fatto, è un destino che ci unisce tutti, me in particolare, visto che sono nata con un animo tendente all’anziano.
Dopo aver compiuto 30 anni ho sentito il bisogno di mettere radici, da qualche parte, prendere in affitto una casa in campagna e avere un pochino di terra dove far finta di fare l’orto, piantare il basilico e sdraiarsi al sole, per raccontare agli amici di città quanto rilassante sia la campagna.
Ieri notte per la prima volta nella vita ho avuto problemi a digerire la cena, di solito i miei succhi gastrici frantumano anche le pietre, ieri sera nulla, un mal di testa da sbattere la testa contro il muro e la tristezza infinita che ti colpisce solo quando scopri che qualcosa sta finendo.
Mangio cavolfiori e cavoletti di Bruxelles, di questo passo immagino che inizierò ad apprezzare anche i finocchi cotti e chissà quale altra amenità della cucina, mele cotte, rape in padella e così via.
Ogni tanto sento il bisogno di dolce, io che fino a ieri ho sempre terminato il pasto con il secondo per non rovinarmi la bocca con il dessert.
Ho delle occhiaie indelebili e l’altro giorno mi è venuto in mente che potrebbe essere arrivata l’età del trucco, quello che cela ed esalta, il finto naturale che smette di farti assomigliare ad un cadavere.
Non compro più vestiti dai cinesi, cerco dei vestiti belli, compro meno e spendo meglio.
Che noia invecchiare.
Questa mattina però ho fatto colazione con pane e patè di olive, ho spalato la neve, mi sono messa un cappello ridicolo e ho guidato come un pilota esperto su strade ancora non pulite, per pranzo ho mangiato del pane fritto con il lardo e ho bevuto un estathè (elisir di lunga giovinezza), non mi sono truccata e neanche pettinata e sono andata in girò così, senza censure.
I 30 sono i nuovi 20, il martedì è il nuovo sabato, nevica a marzo, in un mondo pieno di incertezze mangio spavalda ortaggi che ho sempre rifiutato, li apprezzo, perchè forse invecchiare non è poi così male.
Ingredienti
- Cavoletti di Bruxelles
- Erbe aromatiche
- sale
- olio extravergine di oliva
Procedimento
Elimina le foglie più esterne dei Cavoletti, taglia la parte finale più dura e lavali con attenzione.
Accendi il forno a 180° e fodera una teglia con carta da forno. Taglia a metà i cavoletti e posizionali sulla teglia con la parte tagliata rivolta verso l’alto, condisci con olio, sale e abbondante mix di erbe aromatiche secche.
Inforna per circa 20 minuti, fino a doratura. Sono pronti.
Imparando si sbaglia
L’unico rischio e di farli abbrustolire troppo, ma nel caso otterresti comunque un croccante semi carbonizzato buono!
Sono ottimi per le insalate freddo o tiepide invernali.
Melissa Messere says
Ma sai che io non li ho mai sbucciati i cavoletti?Cioè io li compro in saccoccio,li lavo(a malapena) e li lesso,magari arrosti vengono più duri e bisogna eliminare le foglie più esterne…
Sull’età,aspetta di passare i 40 e poi ne parliamo… XD XD XD