Sono caduta nella rete di Marie Kondo :” Il magico potere del riordino. Il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita.”(cit)
Cara Maria Kappa, Konmari (da leggersi Conmarì per gli amici), sei carina ma anche un tantinello fuori di testa. Rientravi da scuola dopo aver sistemato l’aula, con l’ansia di andare a mettere a posto l’armadio di tua sorella, l’armadietto del bagno, incazzandoti come una biscia quanto ti accorgevi che i tuoi famigliari non erano collaborativi, insomma non ti assecondavano nella tua follia. Hai combattuto per anni contro un disordine che ti opprimeva e soffocava, hai studiato, hai fallito e poi ce l’hai fatta, hai inventato un metodo, anche se molti non ti hanno capita, gioia.
Pazienza tu sei speciale, te ne sbatti altamente di chi non comprende la tua passione per l’ordine, per le riviste per casalinghe, vai oltre, alla ricerca dell’ordine perfetto. L’hai trovato, l’hai insegnato e sei diventata spiritualmente ed economicamente molto ricca. Brava Marì!
Nel caos totale della mia piccola e umile esistenza ho sentito l’esigenza di mettere ordine e ambire a quella perfezione che M.K dice possibile. Le ho voluto credere, ho comprato e letto il suo libro, ho vacillato sul capitolo dei calzini e quello dei libri, ma sono andata oltre.
Lei è giapponese e questo mi basta per darle un’immensa fiducia. Infondo ci sta proponendo un concetto semplice e rivoluzionario, come tutte le buone idee. Se noi pieghiamo le magliette in verticale, lasciamo andare i cd e buttiamo le pagelle di prima elementare, la nostra vita cambierà significativamente in meglio, ci lasceremo il passato alle spalle e saremo proiettati verso un futuro splendente. Non è meraviglioso?
Certo è che noi altri, meno giapponesi e più emiliani, siamo del partito che del maiale non si butta via niente. Le mie cose mi danno un senso di appartenenza al passato, molti oggetti che ho toccato per capire se valeva la pena tenere mi hanno emozionata (parlo di cannucce), poi Marì Kappa non sarà daccordo ma alcune cose le conservo per il futuro e giuro che mi serviranno, Marie è saggia ma non veggente!
Quindi ho fallito, ho fatto il lavoro a metà, non sono arrivata all’ordine perfetto, secondo M.K il caos tornerà nella mia esistenza e io dovrò fare tutto da capo. Pace, alla fine sono più felice così per ora, una giappo-emiliana!
E per il blog?
Mi sono imposta un animo totalmente giapponese e ho trovato che alcuni dei suoi suggerimenti calzassero a pennello per il mio blog o in generale un progetto da rinnovare, un’idea nel cassetto da spolverare e quindi da mettere a posto.
Il metodo Konmarì applicato a cucinaprecaria e al progetto di cucina errante:
- “..le cose che amiamo fare non cambiano mai radice, nemmeno con il tempo. Le cose che possediamo raccontano accuratamente le scelte che abbiamo fatto nella vita…”
Marì Kappa ci suggerisce che buttando via ciò che non ci emoziona, quello che rimane racconta di noi e delle nostre passioni, ci consiglia quindi di fare l’inventario delle cose che ci piacciono davvero. Io mi sono ritrovata sommersa di teglie, pentole, ciotole, tovagliette, posate, libri di cucina, giornali di cucina. Ok, la mia ossessione personale è la cucina! La tua?
- “…ho scoperto che è più importante diminuire che aumentare…” “…sono contraria ad accumulare troppo e buttare via tutto”
Riguardando le pagine del blog mi sono accorta di aver aperto una serie di rubriche che non sono riuscita a portare avanti, ci ho provato ma per qualche motivo non sono riuscita a dargli vita. Che fare? Tenerle aspettando la futura ispirazione? Lasciarle al loro posto perchè fanno numero? Marì Kappa ci dice di trovare la giusta misura, non buttiamo tutto, non rinneghiamo il passato ma non permettiamogli di essere la zavorra che non ci fa andare avanti.
Less is more! Meno rubriche, grazie per il lavoro che hanno fatto, immensa gratitudine, ma concentriamoci su quello che davvero ci emoziona. Cosa sei disposto a buttare via?
- “…riducendo drasticamente le cose che possiedono i miei clienti non ne hanno sentito la mancanza…” Ogni cosa che possiedi deve essere utile”
Questa è incredibile! Ci portiamo dietro tanta di quella roba! Una volta che togliamo la polvere ci sentiamo leggeri, respiriamo meglio e spicchiamo il volo, magari non quello della vita, a volte basta anche un volettino per essere felici. Io mi affeziono sempre alla visione che ho di me, che è una bella cosa, ma autodefinirsi è il male, ci incastra in schemi che facciamo fatica a scardinare. Come ti autodefinisci? In quale gabbia ti sei messo? Sei sicuro che quella roba ti serva davvero?
- “Trovate un posto per ogni cosa, categorizzate e organizzate, questo aiuta a sbarazzarsi delle cose inutili, così facendo si scopre che c’è spazio per tutto (…). Nell’organizzazione preferite idee semplici.”
Il nuovo blog sarà estremamente più pulito ed essenziale, ordinato e facile. Sfondo bianco, grafica chiara. Insomma, il blog sarà molto diverso da me! Sarà la mia proiezione zen, che esiste e ha bisogno di esprimersi. Elimina la complessità e punta alla semplicità, ce la fai?
- “Tutti abbiamo bisogno di uno spazio solo nostro, il nostro luogo sacro, se avete famiglia separate nettamente lo spazio assegnato ad ogni componente”
Questa regola può valere per capire in che misura siamo disposti a condividere con gli altri. Un progetto, un post, una foto sono una piccola parte di noi, anche se ci sembra di metterci tutto, fortunatamente non è così. Quando scrivo e condivido mi sembra di spiattellare tutta la mia vita e mi vengono i dubbi di aver detto troppo. Poi però mi tranquillizzo e penso che condivido quasi tutti i miei pasti, ma non metto in mostra il numero di volte in cui vado in bagno. Questo per dire che bisogna stabilire un confine personale, non ne esiste uno applicabile a tutti. Stai comunicando abbastanza? Hai detto troppo?
- “Il vero scopo di riordinare è vivere nelle condizioni che ci detta il nostro istinto. La vita vera comincia dopo aver riordinato”
Marì Kappa è di una tenerezza disarmante. Lei lo sa che il riordino è la sua missione, non quella di tutti, per la maggior parte di noi, riordinare è il passaggio necessario per partire e andare ad abbracciare la strada che ci suggerisce l’istinto. Questa settimana ho messo finalmente mano al blog che sarà pronto per fine settembre (credo), il lavoro è gigante ma non è che un passo. La mia missione è quella di entrare a casa tua e cucinare per te, portare cucinaprecaria in tour, renderla errante, #chinutreama
Qual è la tua missione? Sei disposta a riordinare i tuoi spazi fisici e mentali per andare dove vuoi?
nb chiedo scusa a marì per averla chiamata in 400 modi diversi e per aver citato senza troppa cura alcuni pezzi del suo libro, ma ho tenuto solo l’essenziale, lei ne sarebbe felice, sono sicura.
ps Marì non ha figli e non è una foodblogger, certe cose non le può capire, lei è monaca dentro.
Vale says
Oooooo ma che bel post!proprio quello che mi serviva per darmi un po’ di slancio!
Grazie e viva pazza Marì!
Anna Buganè says
pazze noi! aggiornami neh!
Annapaola says
Ti faccio i miei complimenti, Anna!
Il tuo blog è simpaticissimo!
Mi sono divertita per la spigliatezza del tuo modo di scrivere e di portarlo avanti così accattivante ed avvincente!
Ci tornerò ancora, ma adesso avevo solo il desiderio di congratularmi con te! Annapaola Di Lellio
Anna Buganè says
Ma grazie! torna presto da queste parti, mi raccomando! un saluto.