Inauguro oggi una rubrica pucciosa dal nome ilare “il venerdì, dalla parrucchiera”.
Sono figlia di una parrucchiera, cresciuta in un negozio frequentato da super ciamporgne, tra bigodini, giornali di gossip, tinte per capelli, un fiume di chiacchiere dalle più intime e personali a quelle frivole e leggere.
Così dall’età di sempre sono stata circondata di parole, tra una piega e un’altra ascoltavo le confidenze ovattate dal suono del phon, il momento dello shampoo invece era dedicato alla chiacchiera senza pensieri, il commento dei fatti salienti della settimana, la cronaca rosa più spinta, giusto per rompere il ghiaccio.
Così in un attimo chi si trovava in negozio poteva lasciarsi andare e togliersi i pesi dal cuore, il tradimento del marito, la perdita di un parente, ma pure la gaffe di Miss Italia.
A proposito delle nuova Miss in carica io devo togliermi un peso dal cuore, perchè solidarizzo con chi inciampa quando non dovrebbe, perchè a me succede sempre, soprattutto quando non dovrei, infatti è successo pure a me:
Colloquio di lavoro per la libreria Mondadori di Alba, un pochino di tensione, mi presento, facciamo due parole poi arriva la tipica domanda per una potenziale commessa di libri, che cosa leggi tu?
Ho risposto cercando di mostrare al mio interlocutore il mio essere una lettrice famelica, senza distinzione di colore e razza, una tipa da classicone, letteratura impegnata, etc
Tutto a posto, fino a quando il mio cervello ha dovuto trasformare un pensiero in parola e ho detto ad alta voce che ho letto tutti i libri di Federico Moccia!
L’ho detto, a un colloquio di lavoro, per una libreria. L’ho fatto, volevo morire.
Io non rinnego nulla, leggo anche Moccia, Volo, la Littizzetto, insomma tutti quelli che fanno stare in piedi una libreria come la Mondadori che certo non sopravvive grazie alla letteratura spagnola dell’800.
Ho avuto il mio momento Miss, non mi hanno assunta.
Il venerdì è il giorno della parrucchiera, solo chiacchiere senza peso, sentiamoci libere di esprimerci senza paura, tanto non ci legge nessuno. Questo sarà il posto e il giorno in cui potremmo togliere gli occhiali da intellettuali e metterci le pailettes senza vergogna.
Condividi con me il tuo momento Miss!
sandra says
Sandra,in arte missB.,già la scelta del nome d’arte la dice lunga e mai come oggi ha calzato così a pennello.
Il mio momento miss Italia l ho avuto qualche anno fa,o forse decennio, alla presentazione e premiazione del concorso “balconi fioriti anno xy” del comune Roerino in cui vivevo
Tutta tappata nemmeno fossi stata Milly Carlucci,al momento di premiare i vincitori,fiera della mia carica annuncio a gran voce “i vincitori possono salire sul premio per ritirare il palco!”.
Decimi di secondi nel totale imbarazzo e poi con una risata ho smorzato la tensione che si era creata tra la gente
Non dimenticherò mai quel momento
Anche io oggi non sono una presentatrice professionista.
Anna Buganè says
Sono piegata in due dal ridere, te lo giuro. Cara MissB ti amo già.
Professioniste mancate, non ci hanno capite. Maledetti!
Pietro Contegiacomo says
…vado dal parrucchiere molto raramente ed oggi, vista l’età, già molto più di ieri. Ma vado dal parrucchiere, che è cosa ben diversa che la “parrucchiera”. Gli uomini, per DNA, con molta più difficoltà si tolgono le maschere e quindi, dal pruchè, si parla più a “mano libera” che altrove, ma sempre un po’ misurati, ecco si, misurati è il termine esatto. Sono molto felice di ritrovare la cucinaprecaria.it in azione. Grazie. Mi sembra quasi di essere dalla “pruchera”.
Anna Buganè says
Vorrei pure io fare l’esperienza in da un pruchè! ma ti devo dire caro pietro che nel negozio di mia mamma venivano pure uomini e dopo qualche reticenza iniziale si sfogavano senza paura. Via la maschera, via i capelli.