Qualche mese fa ho avuto la fortuna di essere inviata dalla Gelateria Pepino ad un evento gustoso e divertente, food blogger e chef si sono “sfidati” rivisitando il Pinguino (il primo gelato da passeggio) in chiave di dessert, in quell’occasione ho proposto la “Coppa Pinguino”.
Una giornata ricca di stimoli che ha lasciato a tutti i partecipanti la voglia di continuare a fare qualcosa insieme, collaborare, per far conoscere il più possibile una realtà storica ma in continua evoluzione, l’azienda Pepino.
Prima di proporvi qualche ricetta con i prodotti dell’azienda ho pensato di iniziare questa collaborazione con un’intervista, nella speranza che riusciate ad intravedere i motivi che mi hanno convinta a collaborare con un locale storico, perfettamente collocato nella città di Torino ma con tanta voglia di rinnovarsi, rimanendo fedele a se stesso, non dimenticandosi dei giovani, del legame con il territorio e l’importanza del web!
Ringrazio Dado, Mattia e Sarah per la disponibilità e l’entusiasmo con il quale vivono il loro lavoro.
Ecco l’intervista ad Edoardo Cavagnino al timone dell’azienda!
Pepino è una gelateria e un locale storico, chi siete voi oggi? come vi siete rinnovati?
La Gelateria Pepino di Piazza Carignano è nata quasi 85 anni fa come gelateria pura, era un’epoca nella quale andare a prendere un gelato era un gesto molto più carico di fascino, di emozione e quasi di romanticismo rispetto ai giorni nostri. Con il passare dei decenni il gelato si è diffuso molto ed in maniera trasversale, la nostra Gelateria ha sempre mantenuto il proprio core business al centro del proprio progetto affiancandogli altre offerte in linea con la nostra filosofia: la qualità. Ecco che allora ci si ritrova a bere degli ottimi cocktails preparati con i migliori prodotti in commercio, a bere degli ottimi vini attentamente selezionati, a gustare una buona cucina tradizionale e creativa al tempo stesso, a vivere eventi emozionanti e coinvolgenti…oltre a gustare il più buon gelato del mondo! :-)
Qual è il prodotto a cui siete più affezionati?
Istintivamente direi il Pinguino, nostra invenzione e cavallo di battaglia da quasi 75 anni, ma personalmente sono molto affezionato al Pezzo Duro, gelato storico, gelato di un tempo che fu, di quando si andava a prendere il gelato in gelateria e questo era quasi un rito, gelato descritto da Soldati e da Ceronetti, gelato puro perché (quasi) privo di aria, il gelato dell’Avvocato quello con la A che faceva di tutto per distinguersi, anche nella scelta del dolce…
Rispetto alla vostra filiera produttiva quali sono i criteri in base ai quali scegliete le materie prime?
Il nostro processo di selezione è molto semplice: se è molto buono compriamo, se no lasciamo agli altri. Un altro aspetto particolare è che noi facciamo di tutto per mantenere i gusti come sono, almeno quelli storici e gli alto vendenti. Faccio un esempio, la nostra nocciola è molto buona ma probabilmente c’è modo di migliorarla ulteriormente, ma questa così com’è è la nocciola di Pepino, è unica.
Che rapporto esiste tra la gelateria e Torino, la città che la ospita?
Direi che è un rapporto molto buono e consolidato, basti pensare che già 10 anni fa abbiamo festeggiato le nozze di platino, il più longevo festeggiamento esistente in tema di matrimoni.C’è sicuramente un rapporto di grande stima e fiducia e questo traspare bene quando si vedono gli attuali nonni portare i loro nipotini a mangiare il gelato in Piazza Carignano così come decenni fa i loro nonni fecero con loro. Pepino è una storia di famiglia…
Cosa ci dobbiamo aspettare da Pepino nei prossimi mesi?
Nei prossimi mesi abbiamo previsto la presentazione e commercializzazione di alcuni nuovi prodotti e gusti, organizzeremo iniziative legate alla collaborazione con le nostre FoodBlogger e ovviamente non mancheranno occasioni per altre iniziative di cui, per adesso, preferiamo non svelare nulla. Visto il periodo di austerità non saranno eventi sfarzosi ovviamente, ma in tema di qualità, di sostenibilità, di spinta propulsiva verso il futuro e verso le nuove generazioni.
In che modo scegliete i vostri collaboratori? Siete un team molto giovane, si tratta di una strategia?
Sicuramente avere 29 anni ed essere al timone di un’azienda già da 5 anni aiuta a “vedere” di più i giovani e le loro capacità. Essere giovani evidentemente non basta, bisogna anche dimostrare di essere molto preparati e molto motivati. Intorno a me voglio solo collaboratori che sposino la causa, che amino Pepino e che si sentano coinvolti al 100% nel nostro grande progetto.
Quanto Piemonte c’è nei vostri ingredienti e nelle vostre intenzioni?
Nei nostri ingredienti il più possibile ma non è una nostra priorità, non vogliamo gelati a “km zero” vogliamo gelati buoni. I più buoni del mondo! Ci sono tanti produttori piemontesi di bassa qualità così come tanti “forestieri” che lavorano benissimo. Ognuno ha le proprie specializzazioni e noi cerchiamo di cogliere tutte.
Nelle nostre intenzioni invece c’è tanta, tantissima Torino più che Piemonte. Siamo orgogliosi di essere cresciuti in questa splendida città e siamo fieri di portare un’eccellenza del “Made in Torino” in giro per il mondo. Questo è un progetto comune ad alcuni amici imprenditori con i quali abbiamo creato la prima rete d’imprese italiana multisettoriale e rivolta all’alto di gamma: Exclusive Bands Torino
Se Torino fosse un gelato, quale sarebbe?
Vale rispondere il Pinguino!?? :-)) no?….ma neanche il Pinguino al Gianduja?? :-)))
Scherzi a parte, potrei direi il Cono per la forma della Mole (rovesciata) e perché in Italia si è diffuso a partire da Torino. Potrei dire i gusti Bonet, Nocciola o Gianduja perché esprimono gusti tipici dei nostri territori e del nostro bagaglio culturale. Potrei direi il gelato fatto con il latte condensato che, grazie a Pepino, è diventato col passare dei decenni un marchio di fabbrica di tanti produttori locali tanto da valutare insieme ad alcuni colleghi di creare un TM del gelato torinese DOC.
Alla fine credo che risponderò “il primo e il più longevo”! Si, perché se c’è una cosa che noi torinesi siamo bravi a fare: creare, inventare e avviare cose meravigliose che poi però non siamo tanto bravi a sviluppare e c’è le facciamo soffiare da tutti (cinema, tv, radio, pubblicità, ecc..) ma questa no! Pepino è presente da 129 anni a Torino e questo la fa essere la più antica produzione di gelati al mondo ancora in attività; Pepino per prima ha aperto, già negli anni ’20, diverse gelaterie in Italia e all’estero; Pepino per prima ha messo un gelato su stecco e poi l’ha ricoperto di cioccolato per la gioia di grandi e bambini… ecc…ecc…
Come mai tanta attenzione al mondo del web ed in particolare ai food blogger?
Come dicevamo prima siamo un team giovane e pertanto molto attento alla continua evoluzione di tutto ciò che ci circonda, comunicazione compresa. Ormai il web è imprescindibile, anche per un’azienda storica. E poi perché ci appassiona tremendamente tutto questo proliferare di siti e blog e di crescente attenzione verso i prodotti di qualità e della tradizione.
In un momento storico ed economico tanto delicato, in cosa vi differenziate da altre aziende, quali sono i vostri punti di forza?
Sicuramente lo spirito positivo e la grande tenacia! Se ci si lascia abbattere dai momenti difficili non si ha la forza per ripartire. Noi stiamo sfruttando questo periodo per una profonda riorganizzazione interna, per lo studio di nuovi prodotti, per la creazione di nuovi progetti e collaborazioni e per tante altre cose… Questi anni di crisi sono per noi come l’inverno che ci coglie tutti gli anni: tu lo sai che arriva ma non sai quanto dura esattamente, però sei certo di una cosa, che tra non molto tornerà la primavera!
Sono molto legato ad una citazione di Henry Ford che mi da sempre molta carica e che diceva più o meno così: “che tu creda di farcela, o di non farcela, avrai comunque ragione!”
Ciao e grazie per questa opportunità che ci hai dato per raccontare ai tuoi lettori e visitatori la nostra storia.
Edoardo Cavagnino
Interessantissima intervista! E ormai da Pepino ci sentiamo a casa!! ;)