In una calda estate, un’allegra cicala cantava sul ramo di un albero, mentre sotto di lei una lunga fila di formiche faticava per trasportare chicchi di grano.
Fra una pausa e l’altra del canto, la cicala si rivolge alle formiche: “Ma perché lavorate tanto, venite qui all’ombra a ripararvi dal sole, potremo cantare insieme!”
Ma le formiche, instancabili, senza fermarsi continuavano il loro lavoro..
“Non possiamo! Dobbiamo preparare le provviste per l’inverno! Quando verrà il freddo e la neve coprirà la terra, non troveremo più niente da mangiare e solo se avremo le dispense piene potremo sopravvivere!”
“L’estate è ancora lunga e c’è tempo per fare provviste prima che arrivi l’inverno!
Io preferisco cantare! Con questo sole e questo caldo è impossibile lavorare!”
Per tutta l’estate la cicala continuò a cantare e le formiche a lavorare.
Cicala o formica? Si può essere entrambe se la gioia e la fatica del lavoro dell’imbarattolamento vengono condivise.
Così è successo, in una domenica di agosto, sette baldi giovani, 120 chili di pomodori, 3 pentoloni giganti, 2 bombole del gas, un lavandino grande, grandissimo, una quantità enorme di verdure da tagliare in piccoli, piccolissimi pezzi e barattoli a perdita d’occhio.
#mettilestatenelbaratollo è tornata, come lo scorso anno, una giornata di condivisione e saperi antichi, ricette di famiglia e comunione, dodici ore per preparare litri e litri di passata di pomodoro e il prezioso antipasto piemontese, la giardiniera.
Cosa spinge quindi giovani umani a spendere una domenica a produrre riserve per l’inverno invece di andare al mare?
Non saprei, la mia schiena dolorante se lo sta ancora chiedendo, forse è la gioia di una domenica insieme, la bellezza di trasformare i prodotti dell’orto dei genitori, l’esperienza umana e sociologica della spesa a Porta Palazzo, mangiare e sentirsi esausti ma sempre insieme, avere messo un pezzo di estate in un barattolo.
Non avremo catturato il mare, ma lo abbiamo fatto cantando.
Una domenica da formiche per un inverno da cicale.
Valentina says
Ma che bel post, mi hai dato un’ idea per il prossimo…
veramente bello leggerlo, un po’ meno pensando che nei prossimi giorni mi aspetta la stessa cosa ma che noi non siamo in 7 ma in 3 e che i giorni non sono uno, ma almeno 4 :) ma sopratutto che mia mamma ci fa fare le nottate, quando io dormo letteralmente sui pomodori, mentre preferirei di gran lunga le mattinate :))))))
detto questo è veramente un piacere vivere certe esperienze e vedere che si, c’è ancora gente che lo fa… come rispondo a chi me lo chiede stranita….
ps. noi dedichiamo un giorno anche ai pomodori secchi che poi, oltre a mangiare così, trasformiamo in “capuliatu”, cioè una sorta di crema di pomodori secchi ( della stessa grandezza della carne macinata), che po aggiungiamo in tante tante preparazioni, per conferire gusto e carattere al piatto. Lo conosci?
Anna Buganè says
wow valentina, mi sento una dilettante in confronto a te e alla tua mamma!
io sono felicissima, fare queste cose mi rende piena e gioiosa, la fatica è tanta ma si chiacchiera, ci si confronta, si mettono le mani nella natura.
i pomodori secchi? tu sai che dopo le acciughe sono la mia “cosa” preferita? io una volta ho fatto un crema di pomodori secchi e melanzane, ottima!
ammetto che questo “capuliatu” mi ha fatto venire la bava alla bocca :-)
ma li seccate voi i pomodori?
Valentina says
ciao! proprio stamattina abbiamo messo a seccare i pomodori al sole, certo non è il solleone di luglio, ma penso che anche questo farà il suo dovere :)
Valentina says
ps. se ti capita di passare dalla mia pagina fb, potrai vedere tutti i passaggi del pomodoro secco fino alla sua trasformazione in capuliato :)
Manuela says
Io sono reduce da una scottatura che il mare non mi avrebbe certo regalato:colpa uno schizzo di salsa fin troppo allegro…il mio dito medio sta ancora piangendo!
In ogni caso,me lo domando tutti gli anni, cos’è che mi spinge a passare i pomeriggi così,invece che al mare…
Forse la risposta sta nel profumo che riempie la cucina in certi tristi giorni d’inverno e poi: Manuela 1-Mutti 0,tiè!
Un bacio bella!
Anna Buganè says
oh mamma, a me è successo con la polenta, mi ha lasciato un cratere :-)
i loe manuela, abbasso la Mutti! tiè
Margherita - A casa mia says
Adoro!
Serena | SereInCucina says
la cosa migliore che poteste fare! <3
Anna Buganè says
:-)