Il contorno del Menu di Natale precario, le cipolline caramellate agrodolci :-)
Facili, velocissime, economiche, queste cipolline danno soddisfazione a chi le mangia e a chi le prepara, perchè con la storia del caramellare e poi dello sfumare, l’odore di cipolla che si mescola all’aceto, io mi sento subito chef mentre le preparo (un bagno di umiltà e via).
Un’ottima alternativa alle cipolline caramellate sono le cipolle al cartoccio, anche queste facili ed economiche e soprattutto sane!
Ma voi sapete quante incredibili proprietà hanno le cipolle, quanto bene fanno al nostro organismo?
Sono talmente importanti che anche Pablo Neruda ha pensato bene di dedicargli un’ode:
Cipolla
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
è avvenuto il miracolo
e quando è apparso
il tuo lento germoglio verde,
e sono nate
le tue foglie come spade nell’ orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia
per formare i seni,
la terra così ti ha fatto,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d’ acqua,
sulla
mensa
della povera gente.
Generosa
sciogli
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
bruciante nella pentola,
e la balza di cristallo
al calore acceso dell’olio
si trasforma in arricciata piuma d’oro.
Ricorderò anche come feconda
la tua influenza l’ amore dell’ insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro
Ma alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po’ di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
carta,esci dal suolo,
eterna,intatta,pura,
come semenza d’astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l’ unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
Tutto quel che esiste ho celebrato,cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone innevato
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina.
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Ingredienti
- 20 cipolline
- olio
- aceto balsamico
- zucchero di canna
- sale
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Procedimento
Fate scaldare in una padella un cucchiaio di olio, aggiungete tutte le cipolle e fatele rosolare leggermente, non devono colorirsi troppo, aggiungete un pizzico di sale.
Dopo 5 minuti aggiungete due cucchiai di zucchero di canna, fate caramellare (lo zucchero si scioglierà e diventerà man mano più scuro), in questa fase stati vicini alla padella, non tenete il fuoco troppo alto e girate spesso le cipolline.
Sfumate con un bel bicchiere di aceto balsamico o eventualmente un bel bicchiere di vino rosso, fate evaporare il liquido per un paio di minuti e servite.
Imparando si sbaglia
Un unico consiglio, non allontanatevi dalla pentola per evitare che le cipolline diventino troppo colorate e che brucino :-)
Se il liquido si fosse asciugato troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua calda.
panelibrienuvole says
Che bella questa poesia! Una vera e propria ode! E carina anche la ricetta, perfetta per smorzare un po’ i luculliani pranzi natalizi! E visto che ci siamo: buon Natale!
Alice
Anna Buganè says
anche io alice amo l’ode alla cipolla e anche questa ricetta!buon anno.
Sarabuga says
La cipolla – Wislawa Szymborska
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
Anna Buganè says
mi era sconosciuta questa, ma lo amata come l’altra.
Grazie sara.