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Cipolle caramellate agrodolci

23/12/2013 by Anna Buganè 4 Comments

cipolle caramellate agrodolci

cipolle caramellate agrodolci

Il contorno del Menu di Natale precario, le cipolline caramellate agrodolci :-)

Facili, velocissime, economiche, queste cipolline danno soddisfazione a chi le mangia e a chi le prepara, perchè con la storia del caramellare e poi dello sfumare, l’odore di cipolla che si mescola all’aceto, io mi sento subito chef mentre le preparo (un bagno di umiltà e via).

Un’ottima alternativa alle cipolline caramellate sono le cipolle al cartoccio, anche queste facili ed economiche e soprattutto sane!

Ma voi sapete quante incredibili proprietà hanno le cipolle, quanto bene fanno al nostro organismo?

Sono talmente importanti che anche Pablo Neruda ha pensato bene di dedicargli un’ode:

 

Cipolla

luminosa ampolla,

petalo su petalo

s’è formata la tua bellezza

squame di cristallo t’hanno accresciuta

e nel segreto della terra buia

s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.

Sotto la terra

è avvenuto il miracolo

e quando è apparso

il tuo lento germoglio verde,

e sono nate

le tue foglie come spade nell’ orto,

la terra ha accumulato i suoi beni

mostrando la tua nuda trasparenza,

e come con Afrodite il mare remoto

copiò la magnolia

per formare i seni,

la terra così ti ha fatto,

cipolla,

chiara come un pianeta,

e destinata a splendere

costellazione fissa,

rotonda rosa d’ acqua,

sulla

mensa

della povera gente.

Generosa

sciogli

il tuo globo di freschezza

nella consumazione

bruciante nella pentola,

e la balza di cristallo

al calore acceso dell’olio

si trasforma in arricciata piuma d’oro.

Ricorderò anche come feconda

la tua influenza l’ amore dell’ insalata

e sembra che il cielo contribuisca

dandoti forma fine di grandine

a celebrare la tua luminosità tritata

sugli emisferi di un pomodoro

Ma alla portata

delle mani del popolo,

innaffiata con olio,

spolverata

con un po’ di sale,

ammazzi la fame

del bracciante nel duro cammino.

Stella dei poveri,

fata madrina

avvolta

in delicata

carta,esci dal suolo,

eterna,intatta,pura,

come semenza d’astro,

e quando ti taglia

il coltello in cucina

sgorga l’ unica lacrima

senza pena.

Ci hai fatto piangere senza affliggerci.

Tutto quel che esiste ho celebrato,cipolla,

ma per me tu sei

più bella di un uccello

dalle piume accecanti,

ai miei occhi sei

globo celeste, coppa di platino,

danza immobile

di anemone innevato

e vive la fragranza della terra

nella tua natura cristallina.

 

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Ingredienti

  • 20 cipolline
  • olio
  • aceto balsamico
  • zucchero di canna
  • sale

[/box]

Procedimento

Fate scaldare in una padella un cucchiaio di olio, aggiungete tutte le cipolle e fatele rosolare leggermente, non devono colorirsi troppo, aggiungete un pizzico di sale.

Dopo 5 minuti aggiungete due cucchiai di zucchero di canna, fate caramellare (lo zucchero si scioglierà e diventerà man mano più scuro), in questa fase stati vicini alla padella, non tenete il fuoco troppo alto e girate spesso le cipolline.

Sfumate con un bel bicchiere di aceto balsamico o eventualmente un bel bicchiere di vino rosso, fate evaporare il liquido per un paio di minuti e servite.

Imparando si sbaglia

Un unico consiglio, non allontanatevi dalla pentola per evitare che le cipolline diventino troppo colorate e che brucino :-)

Se il liquido si fosse asciugato troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua calda.

Filed Under: Ricette precarie, Verdure Tagged With: cipolle

Comments

  1. panelibrienuvole says

    24/12/2013 at 10:14

    Che bella questa poesia! Una vera e propria ode! E carina anche la ricetta, perfetta per smorzare un po’ i luculliani pranzi natalizi! E visto che ci siamo: buon Natale!
    Alice

    Rispondi
    • Anna Buganè says

      28/12/2013 at 16:51

      anche io alice amo l’ode alla cipolla e anche questa ricetta!buon anno.

      Rispondi
  2. Sarabuga says

    01/01/2014 at 18:17

    La cipolla – Wislawa Szymborska

    La cipolla è un’altra cosa.
    Interiora non ne ha.
    Completamente cipolla
    Fino alla cipollità.
    Cipolluta di fuori,
    cipollosa fino al cuore,
    potrebbe guardarsi dentro
    senza provare timore.

    In noi ignoto e selve
    di pelle appena coperti,
    interni d’inferno,
    violenta anatomia,
    ma nella cipolla – cipolla,
    non visceri ritorti.
    Lei più e più volte nuda,
    fin nel fondo e così via.

    Coerente è la cipolla,
    riuscita è la cipolla.
    Nell’una ecco sta l’altra,
    nella maggiore la minore,
    nella seguente la successiva,
    cioè la terza e la quarta.
    Una centripeta fuga.
    Un’eco in coro composta.

    La cipolla, d’accordo:
    il più bel ventre del mondo.
    A propria lode di aureole
    da sé si avvolge in tondo.

    Rispondi
    • Anna Buganè says

      07/01/2014 at 17:58

      mi era sconosciuta questa, ma lo amata come l’altra.
      Grazie sara.

      Rispondi

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