Devo fare una confessione.
Se sono triste non riesco a scrivere mentre cucinare mi viene bene, mi aiuta sempre.
Quindi ho capito che è nella mia natura cucinare, meno lo scrivere.
Forse non è una grande rivelazione per voi, per me è stata una scoperta.
In questi giorni sono stata triste, molto, per motivi diversi e non sono riuscita a mettere una parola di seguito all’altra, in compenso la cucina si è trasformata in un laboratorio di esperimenti riusciti e falliti, negli ultimi giorni questa casa ha sempre odorato di buono.
Mentre scrivo la casa profuma di cioccolato, ieri di pane integrale, ieri l’altro di farina di farro e di cipolle, poi sono passate di qui le acciughe, il bagnetto verde, degli ottimi pancake, etc
Se non so da che parte devo andare e il mondo mi sembra un posto orribile io mi metto in cucina e piango e rido mentre ho le mani sporche di farina, i capelli arruffati, i piedi scalzi e la radio o youtube a farmi compagnia.
Allora mi domando, voi ce l’avete un posto bello dove andare quando il mondo fuori è brutto? Avete una cosa solo vostra che vi aspetta e vi accoglie anche se il cuore è spezzato, c’è fatica e dubbio?
Io credo che ci sia per tutti un posto così.
Tra tutte le ricette preparate in questi giorni di tristezza ha vinto il pane integrale, perchè impastare è terapeutico, la farina integrale è ruvida, in poco tempo ho avuto tra le mani qualcosa di bello e buono e ogni tanto c’è solo bisogno di questo.
Se non vi piace la versione integrale vi lascio anche la ricetta del pane azzimo.
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Ingredienti
- 500 gr di farina di frumento integrale
- 350 cl di acqua
- 1 cucchiaino di zucchero
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Procedimento
Si setaccia la farina e si lavora su un piano largo, che sia un asse o una ciotola grande non limitatevi nello spazio per impastare.
Si aggiunge l’acqua poco alla volta e il cucchiaino di zucchero, e si inizia ad impastare a mano per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto morbido.
Fate riposare l’impasto per una trentina di minuti, comprendolo con un panno umido o con della pellicola per mantenere costante l’umidità.
Procedete quindi a porzionare l’impasto in palline di circa 50 gr ciascuna, cospargerle bene nella farina integrale e stenderle a dischi sottili. Utilizzate le mani, il mattarello, una bottiglia, quello che vi viene più comodo.
Scaldate molto bene una padella larga e antiaderente e mettete a cuocere le cialde appena formate, la cottura sarà rapida, appena un lato prende colore giratelo e cuocete l’altro.
Si formeranno delle belle bolle che dovrete schiacciare con un cucchiaio (schiacciare, non bucare).
Il vostro pane integrale – chapati è pronto.
Imparando si sbaglia
Questo pane accompagnerà tutte le mie colazioni che sono salate, in principio furono i toast ma eliminai il pane in cassetta dalla mia dispensa, poi furono le piadine ma eliminai anche quelle. Ora e per sempre avrò il chapati, che è homemade, non ha lievito ed è di farina integrale. (eliminai i toast e le piadine perchè sono industriali, sanno di acido e contengono strani affari e io non li voglio più).
Dopo lunghe ricerche e studi ho incontrato questo pane che risolve in un solo colpo le mie esigenze, velocissimo, posso scegliere la farina che più mi aggrada,
Mi raccomando, non seguite alla cieca le dosi delle ricette e mettete solo poca acqua alla volta, ogni farina è diversa e diversamente assorbe i liquidi. Stay calm! e versa poca acqua alla volta che ad aggiungere si fa sempre tempo (diceva mio nonno mentre condiva l’insalata).
Non fatevi trarre in inganno, l’impasto dovrà risultare davvero morbido, se è appiccicoso non importa, quando stenderete le palline vi aiuterete con la farina.
Ho letto che sarebbe ideale la cottura su padella di pietra, io non ce l’ho ma se ce l’avete usatela e ditemi come è andata.
Una volta cotto questo pane risulterà morbido, assomiglierà molto ad una piadina (senza lo strutto), l’ho conservato in frigo per un paio di giorni ed è rimasto morbido.
Visto che questo pane è nato per la mia colazione l’ho congelato separando ogni cialda dall’altra con la pellicola e ho provveduto a tirare fuori dal congelatore la quantità necessaria alla mia fame :-)
Cinzia says
Mi dispiace saperti triste, spero sia solo un momento passeggero…vorrei poterti abbracciare un po’. Facciamo che lo faccio virtualmente! Che bella questa riflessione sul posto dove andare per fuggire al brutto del mondo…ci ho pensato e credo che per me sia uscire fuori. Quando tutto è nero, prendo il cane, mi metto le scarpe da ginnastica e vado per i prati…cammino, cammino, cammino e libero la mente. Sì, credo che la mia terapia sia quella! Peccato che non sia il cucinare, perché sarei molto più brava a far da mangiare! ;-)
Un abbraccio
Cinzia
Anna Buganè says
il tuo abbraccio me lo sono presa volentieri. la tua torta al cioccolato è venuta una bomba, proprio la fin del mundo! poi la tristezza va e viene, c’è il sole, c’è la cucina, l’amore e le buone letture come il tuo blog.
ecco, sarebbe bello un giorno ospitarti nel mio posto e mi piacerebbe una volta venire nel tuo, con scarpe e ninailcane.
Elena Bruno says
Mi è sembrato di essere allo specchio. Più sono triste e più mi chiudo a riccio e la cosa che mi ricarica di più è la tranquillitá della mia cucina. Ammiro chi nei blog riesce a parlare di problemi di salute-lavoro- lutti ….probabilmente si sfoga e risulta più umana. Io invece perdo le parole, e sembro ruvida. Le hai trovate tu le mie parole. E le hai pronunciate nel modo giusto. Proverò la tua ricetta, sicuramente :-) buona serata!
Anna Buganè says
Cara Elena, non sai quanto silenzio c’è stato prima delle parole, che sono uscite solo quando le nubi erano lontane.
Spesso mi chiedo quanto sia lecito parlare di questioni private nel blog, se è giusto, interessante, utile ma proprio un paio di giorni fa mi è venuto in mente un piatto che ho mangiato in uno dei momenti più tristi della mia vita. Ho chiuso gli occhi è mi è venuto in mente il sapore del piatto e di quel momento e ho pensato che proprio non riesco a scrivere di cibo senza metterci molto di me.
per quanto mi riguarda tu non risulti così ruvida e se ti senti così sappi che a me il ruvido mi piace un bel pò.
Grazie Elena.
Cucinamando says
Mi spiace per la tua tristezza… Cucinare è sempre un gran conforto anche per me….
Scrivi sempre in maniera splendida e coinvolgente……
In questi giorni di assenza mi sei mancata, tutte le mattine “controllo” se hai pubblicato qualcosa, mi rallegri sempre la giornata…..
Anna Buganè says
Questo sole inaspettato è stato un balsamo per tutto e le tue parole anche, tanto.
ti ringrazio di cuore mi piace sapere di essere fonte di un sorriso ad inizio giornata. Questo affetto è bellissimo :-)
Grazie
mariianna says
Quando si aggiunge il cucchiaino di zucchero?
Anna Buganè says
Ciao, grazie per avermelo fatto notare :-)
Quando hai disposto la farina metti il cucchiaino di zucchero e poi aggiungi l’acqua :-)
Ho corretto la ricetta!
grazie ancora e fammi sapere come è andata!
io says
Mi piace come scrivi … mi piace la tua strada … e secondo me sei su una buona strada…. leggi … donne che corrono coi lupi… e buon viaggio ;-)
Anna Buganè says
ma che bello! Grazie!
Marianna says
Ciao, sono inesperta. Perchè metti lo zucchero e non il sale?
Grazie.
Sonia says
Ciao Anna ho scoperto solo oggi il tuo sito mentre cercavo il pane azzimo, visto che in questo periodo non devo assolutamente mangiare lieviti e alimenti fermentati. Devo anche limitare il più possibil gli zuccheri di ogni tipo xchè ho la candidosi intestinale e non riesco a debellarla!
Vorrei sapere se per laricetta con farina integrale posso eliminare lo zucchero e magari mettere sale e olio come per l’altra ricetta.
Grazie mille per l’informazione e buon proseguimento! Smack!
Sonia
Anna Buganè says
ciao sonia! scusa il ritardo nella risposta. assolutamente si, prova senza zucchero e fammi sapere!
elena says
Ciao Anna non vedo l’ora di provare pane azimo ho problemi di ginfiore alla pancia quindi il lievito non e il masimo.Poi il metodo cosi veloce e stupendo .sai anche io sono molto apasionata della cucina
Anastasia says
Ciao Anna ,
ho letto e seguito la tua ricetta , ma vorrei farti un paio di domande riguardo allo zucchero.
Come mai utilizzi lo zucchero e non il sale? Inoltre andrebbe bene ugualmente lo zucchero di canna integrale piuttosto che lo zucchero bianco?
Buona giornata :D
Anna Buganè says
ciao anastasia!
uso lo zucchero di canna perchè in casa ho solo quello. Da qualche anno ho abbandonato lo zucchero raffinato (che uso solo per pochissime preparazioni).
Inoltre la presenza dello zucchero nell’impasto aiuta quel minimo di lievitazione necessaria a questo pane.
In questo caso è un pane senza sale, ma se tu volessi aggiungerlo non ci sarebbero problemi!
grazie del commento, aspetto di sapere come è andata!